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Pizzus, la vera pizza di Napoli

Nel nostro percorso di informazione sul mondo dell’impresa e del franchising, ci piace raccontare quelle che sono le realtà che, con l’obiettivo di sviluppare ed espandere il loro brand, hanno deciso di affidarsi a FAU per lo studio e lo sviluppo del progetto. Quella quindi che vi esponiamo è la storia di Pizzus, un marchio di pizzerie attivo già da qualche anno – con tre locali - nella provincia di Venezia. E che, a partire dal 2021, ha intenzione di aumentare ancor di più la batteria dei suoi locali, tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e alta Emilia Romagna. Il tutto all’insegna di un prodotto simbolo del Made In Italy, fatto a regola d’arte.

Per spiegare cos’è Pizzus, la sua storia e i progetti futuri, abbiamo intervistato Donato Nappo che insieme al fratello Francesco ha portato la vera pizza napoletana fuori dai suoi confini.

Allora, innanzitutto direi: come vi è venuta l’idea di dirigervi proprio su questo segmento di mercato?

La nostra storia è abbastanza strutturata. Siamo due fratelli napoletani e da dieci anni gravitiamo nel nord-est, con base a Mestre. Sono stati anni di studio per portare in tavola la vera cucina napoletana, viste le nostre origini ci sembrava la scelta più logica. La soddisfazione per un buon prodotto è tutta nei nostri clienti e nel successo che la nostra formula ha avuto.

Ecco, cosa puoi dirci sulla formula di Pizzus e sul vostro prodotto.

La nostra pizza è come da tradizione: a lunga lievitazione, altamente digeribile e che può essere mangiata anche dagli intolleranti. Una pizza fatta con ingredienti campani, come il fiordilatte, la mozzarella di bufala, il pomodoro San Marzano e molto altro che facciamo arrivare direttamente dalla Campania. Allo stato attuale abbiamo tre punti, uno a Marghera, uno a Spinea e uno a Chirignago. Quello di Spinea è per il solo asporto, gli altri due sono due vere e proprie pizzerie con tavoli. Tutte le nostre aperture hanno davvero ottimi numeri e ci stanno dando un sacco di soddisfazioni.

Mi racconti un po’ le caratteristiche del progetto franchising

Il progetto franchising sarà prevalentemente orientato a realizzare delle pizzerie da asporto con un servizio di delivery puntuale e veloce.
Per dare al cliente la massima qualità abbiamo deciso di utilizzare per la cottura delle pizze esclusivamente il forno a legna.
Le pizzerie oltre alle tradizionali pizze napoletane (con il bordo alto) offriranno anche il “Panuozzo” ed il “fritto all’italiana”.  
I nostri affiliati oltre a ricevere le materie prime di altissima qualità saranno dotati di un sistema di gestione per le consegne al cliente delle pizze (delivery) molto efficiente.

Ultimo e non meno importante tutti gli affiliati dovranno frequentare un corso di formazione non solo di prodotto ma anche per la gestione ed il marketing ottimale dell’attività

Era già nelle intenzioni il fatto di svilupparvi con un progetto di franchising?

Diciamo che il nostro progetto viene da lontano. Avevamo sicuramente in mente l’obiettivo di fare un prodotto che piacesse, che fosse apprezzato. E di sviluppare poi il business quanto più possibile. Sono cose che si possono fare passo dopo passo. Ogni passaggio implica uno step e noi vogliamo svilupparli tutti a dovere.

Come giudicate il processo di espansione di Pizzus? State trovando terreno fertile anche grazie a Fau?

Assolutamente sì. La pizza è un prodotto che è il simbolo dell’Italia, è intramontabile. Noi inoltre veniamo da una esperienza, come dicevo, di tre aperture quindi possiamo dire che c’è terreno fertile. E, nelle nostre intenzioni, c’è la voglia di espanderci in tutto il nord-est, fino all’alta Emilia. Poi, chissà…Con FAU stiamo pianificando un piano di sviluppo su tre anni, nei quali prevediamo di aprire almeno una ventina  di locali.. Lo sappiamo, siamo ambiziosi. Però siamo convinti che lavorando come si deve sia un traguardo che possiamo raggiungere.

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